Il  Corno

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Strumento in rame fornito di bocchino, di una lunga canna conica più volte ritorta e di tre pistoni.
Corno inglese, contralto dell'oboe, intonato in fa; le note prodotte risultano una quinta sotto a quelle notate. (Identico all'oboe per meccanismo, è costruito con un tubo più lungo e più grosso, con bocchino leggermente incurvato e con padiglione di forma tondeggiante. La sua estensione è di due ottave e mezzo. Si ignora l'origine dell'aggettivo "inglese" applicato a tale strumento.)
Corno di bassetto, antico nome del clarinetto contralto.
L'antico corno d'armonia o corno naturale in fa non differiva molto dal corno da caccia in re. Era privo anch'esso di fori e le labbra degli esecutori avevano funzione di ance: attraverso la diversa pressione sul bocchino dividevano la colonna d'aria in 2, 3, ecc. (massimo 16) segmenti vibranti. Veniva così ottenuta una serie di suoni dell'estensione di tre ottave e mezzo, cioè dal suono fondamentale all'armonico 16. L'innovazione, realizzata nel 1815 da Stölzel, permise di emettere con facilità e precisione tutti i gradi della scala cromatica, attraverso un meccanismo a pistoni, semplificando in tal modo la tecnica dello strumento. Il corno a pistoni, accordato in fa o in si bemolle, fu impiegato in orchestra dal 1865. Verso la fine dell'Ottocento fu realizzato il corno doppio, nel quale mediante l'abbassamento di un pistone è possibile spostare la tonalità d'impianto da fa a si bemolle. Tale strumento è tuttora in uso in tutte le orchestre.

 

 

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