Il  Clavicembalo

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Strumento musicale a corde pizzicate e a tastiera, inventato forse in Italia o nelle Fiandre verso la fine del XV secolo, e utilizzato fino alla fine del XVIII secolo.
Derivato dal salterio e dal tympanon, il clavicembalo si differenzia dal clavicordo in quanto la corda, anziché essere percossa da tangenti di metallo, viene pizzicata da un becco di penna in funzione di plettro (a ogni tasto corrispondono una o più corde). Imparentato forse, dal XIV sec. , al dolcemele, all'échiquier, il clavicembalo, che in Germania con il nome di clavicitherium era stato costruito anche in senso verticale, possedeva alle origini un'estensione di circa quattro ottave, ampliata a cinque nel secolo XVIII. Secondo citazioni di A. de Zwolle (1440 circa), di Virdung (1511), di Praetorius e di Mersenne (1636), questo strumento poteva avere parecchie corde per ciascun tasto, le une accordate all'unisono, le altre all'ottava superiore (quattro piedi), conforme al dispositivo usato per l'organo. Sempre a imitazione dell'organo, il clavicembalo poteva essere provvisto di una seconda tastiera, con tre registri (di quattro o di otto piedi), oltre a un meccanismo di accoppiamento che permette di abbassare, con quelli della prima tastiera, anche i tasti della seconda, al fine di aumentare la sonorità dello strumento. Eccezionalmente alcuni strumenti potevano essere dotati di un registro all’ottava grave, ovvero di sedici piedi. Durante l’Età Barocca, tra il XVII ed il XVIII secolo, il clavicembalo attraversò un epoca gloriosa, e fu portato ai massimi livelli di perfezioni da costruttori quali la famiglia RUCKERS e COUCHET di Anversa,  TASKIN e BLANCHET a Parigi, CRISTOFORI a Firenze, HASS in Germania. Nella seconda metà del XVIII secolo il clavicembalo iniziò il suo declino, soppiantato dal Fortepiano (ovvero il  Pianoforte ai suoi primi passi). Un rinato interesse per il clavicembalo si è avuto nel XX sec., sulla scia dell’interesse per l’ esecuzione del repertorio Bachiano, epoca in cui è stato costruito, seppure con metodi e tecniche derivati dal pianoforte, da Gaveau, Pleyel, Neupert. Dopo il 1950 è nata infine una riscoperta storica dello costruzione dello strumento, inizialmente ad opera di F.Hubbard e W. Dowd, che ha permesso di ricostruire clavicembali fedeli alla tradizione antica.

 

 

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